martedì 26 novembre 2019

Nero a Milano – Romano De Marco Editore Piemme - Recensione a cura di Adriana Rezzonico





Faccio appello a tutto il mio autocontrollo, non è semplice, ogni singolo muscolo del mio corpo vibra ed è teso come una corda di violino. Ogni respiro è soppesato, sento il mio cuore accelerare: scalpita senza inibizioni. come un cavallo imbizzarrito.
Sono terrorizzata, fin dalle prime pagine, sin dal prologo il nuovo romanzo di Romano De Marco mi scaglia come uno spettatore in un esperimento di laboratorio (cita lo stesso). E io non posso esimermi, è richiesta subito la mia attenzione e la mia proverbiale capacità di cogliere indizi, da lettrice accanita di thriller quale io sono.
La figura silenziosa appoggia la lampada sul pavimento, afferra la tanica e la apre. Sparge il contenuto e attende. Il fumo che ricopre Milano diventa più nero che mai.
In una città sempre più moderna, in perenne evoluzione, dove convivono in perfetta armonia basiliche antiche e immensi grattacieli che si stagliano fieri nel cielo, l’autore ci consegna una nuova trama potente. Ci costringe a specchiarci in enormi vetrate e a riflettere, nonostante i ritmi serrati di questa città, ormai crocevia di molte genti.
Il tema della “normalità” viene affrontato in maniera feroce: chi sono i “normali”, chi si arroga il diritto di sputare sentenze e chi possiede l’arma per arginare altre persone?
Marco Tanzi, il protagonista, è un cinquantenne. Investigatore privato di successo che possiede tuttavia un fardello non facile da gestire. La sua età lo porta a mettere tutto in discussione, anche il nostro stile di vita la “cosiddetta vita moderna”: una belva che fagocita tutto senza assaporare niente, sbrana senza tregua la vittima prescelta e non risparmia nessuno, tesa in un vero gioco al massacro. Il mondo dei clochard viene sezionato e affrontato lucidamente, quelle ombre che di giorno intralciano i nostri passi frettolosi e sporcano i marmi pregiati di alcune arterie principali. Le stesse presenze che sono invisibili agli sguardi di chi si sente “arrivato” e vive in quartieri lussuosi.
L’autore è abile, traccia una sorta di confine, una barricata che divide questi professionisti da chi ha scelto una vita ai margini, vivendo di stenti con pochi oggetti relegati in fondo a una busta di plastica.
La vera protagonista è la solitudine nei suoi mille volti. Sempre più spesso non siamo in grado di individuarla negli altri e, peggio ancora, non amiamo indossarla noi stessi. È un abito che non ci dona. Anche in una città densamente popolata la si può incontrare e Davide Prandi, figlio di una famiglia benestante, ce lo insegna, scappando di casa.
Una trama rivolta a chi cerca la propria rotta in mezzo a una società priva di valori. A chi si ostina, con infinita caparbietà, a preservare un angolo di bellezza e innocenza, quasi fanciullesca nonostante tutto.
E a chi scavalca convinzioni e certezze preconfezionate per poter essere se stesso e credere nella vita, nonostante le numerose paure che ci assillano.
Fate attenzione al buio, Milano vi aspetta!

Qui di seguito il link per poter ascoltare la versione audio - Voce di Eleonora Zaffino




https://youtu.be/4gJNwwgKGPA

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