Faccio appello a tutto il mio autocontrollo, non è semplice, ogni singolo
muscolo del mio corpo vibra ed è teso come una corda di violino. Ogni respiro è
soppesato, sento il mio cuore accelerare: scalpita senza inibizioni. come un
cavallo imbizzarrito.
Sono terrorizzata, fin dalle prime pagine, sin dal prologo il nuovo romanzo di Romano De Marco mi scaglia come uno spettatore in un esperimento di laboratorio (cita lo stesso). E io non posso esimermi, è richiesta subito la mia attenzione e la mia proverbiale capacità di cogliere indizi, da lettrice accanita di thriller quale io sono.
Sono terrorizzata, fin dalle prime pagine, sin dal prologo il nuovo romanzo di Romano De Marco mi scaglia come uno spettatore in un esperimento di laboratorio (cita lo stesso). E io non posso esimermi, è richiesta subito la mia attenzione e la mia proverbiale capacità di cogliere indizi, da lettrice accanita di thriller quale io sono.
La figura silenziosa appoggia la lampada sul pavimento, afferra la tanica
e la apre. Sparge il contenuto e attende. Il fumo che ricopre Milano diventa
più nero che mai.
In una città sempre più moderna, in perenne evoluzione, dove convivono in
perfetta armonia basiliche antiche e immensi grattacieli che si stagliano fieri
nel cielo, l’autore ci consegna una nuova trama potente. Ci costringe a
specchiarci in enormi vetrate e a riflettere, nonostante i ritmi serrati di
questa città, ormai crocevia di molte genti.
Il tema della “normalità” viene affrontato in maniera feroce: chi sono i
“normali”, chi si arroga il diritto di sputare sentenze e chi possiede l’arma
per arginare altre persone?
Marco Tanzi, il protagonista, è un
cinquantenne. Investigatore privato di successo che possiede tuttavia un
fardello non facile da gestire. La sua età lo porta a mettere tutto in
discussione, anche il nostro stile di vita la “cosiddetta vita moderna”: una
belva che fagocita tutto senza assaporare niente, sbrana senza tregua la
vittima prescelta e non risparmia nessuno, tesa in un vero gioco al massacro.
Il mondo dei clochard viene sezionato e affrontato lucidamente, quelle ombre
che di giorno intralciano i nostri passi frettolosi e sporcano i marmi pregiati
di alcune arterie principali. Le stesse presenze che sono invisibili agli
sguardi di chi si sente “arrivato” e vive in quartieri lussuosi.
L’autore è abile, traccia una sorta di confine, una barricata che divide
questi professionisti da chi ha scelto una vita ai margini, vivendo di stenti
con pochi oggetti relegati in fondo a una busta di plastica.
La vera protagonista è la solitudine nei suoi mille volti. Sempre più
spesso non siamo in grado di individuarla negli altri e, peggio ancora, non
amiamo indossarla noi stessi. È un abito che non ci dona. Anche in una città
densamente popolata la si può incontrare e Davide
Prandi, figlio di una famiglia benestante, ce lo insegna, scappando di
casa.
Una trama rivolta a chi cerca la propria rotta in mezzo a una società
priva di valori. A chi si ostina, con infinita caparbietà, a preservare un
angolo di bellezza e innocenza, quasi fanciullesca nonostante tutto.
E a chi scavalca convinzioni e certezze preconfezionate per poter essere
se stesso e credere nella vita, nonostante le numerose paure che ci assillano.
Fate attenzione al buio, Milano vi aspetta!
Qui di seguito il link per poter ascoltare la versione audio - Voce di Eleonora Zaffino
Qui di seguito il link per poter ascoltare la versione audio - Voce di Eleonora Zaffino
https://youtu.be/4gJNwwgKGPA
Grazie di cuore cara Adriana!
RispondiEliminaA te, Romano!
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