lunedì 15 febbraio 2021

Il pittore fulminato - César Aira - Fazi Editore - Recensione a cura di Veronica Orlandini

 



Avventura e Arte si fondono benissimo in questo breve romanzo.

I paesaggi mozzafiato del Sudamerica dell’800, si mescolano con le impressioni e i sentimenti umani dei due pittori tedeschi, tanto diversi tra loro eppure così uniti: Johann Moritz Rugendas e il fidato amico Krause.

Entrambi si ritrovano ad affrontare un mondo che è molto bello ma anche pericoloso, con da una parte la ferocia primitiva e le scorribande imprevedibili dei selvaggi indios che Rugendas non vede l’ora di immortalare e dall’altra un tempo atmosferico mutevole e bizzarro. 

E sarà proprio quest’ultimo a cambiare non solo il loro viaggio ma anche le sorti delle loro vite e della loro amicizia.

Come?

Beh… lasciando Rugendas e il suo cavallo letteralmente fulminati.

Una lettura per chi ha poco tempo e voglia di mettersi in pausa, consigliato sopratutto a chi ha bisogno di una ricarica e ha finito i pocket coffee.



100 storie un Giro - Ennio Doris con Pier Augusto Stagi - Ed. Mondadori - Recensione a cura di Stefano Cassini

 


Ennio Doris (fondatore e presidente di Mediolanum) e Pier Augusto Stagi (giornalista, tra gli altri, di Radio 24 e "Il giornale") si incontrano per discutere della loro comune passione: il ciclismo.

In questo libro uniscono i loro "archivi" per raccontarci le tappe, a loro modo di vedere, più belle e importanti del Giro d'Italia, dalla sua nascita ai giorni nostri.

Ne nasce, innanzitutto, una bella chiacchierata fra due amici, appassionati di questo sport, dove il confronto fra i punti di vista diventa occasione per raccontare aneddoti sui vari campioni delle due ruote.

Ogni racconto, ben trentuno dal 1896 al 2016, è uno spaccato di storia del nostro Paese; possiamo, perciò, rivedere non solo quella determinata edizione della "Corsa rosa" ma anche l'Italia di quel periodo.

Ovviamente sono presenti tutti i grandi del ciclismo: da Girardengo, Binda e Guerra; Bartali, Coppi e Magni; Merckx, Gimondi e Motta; Moser, Saronni, Hinault; fino ai campioni moderni. Ma tanti sono i nomi, sconosciuti ai più, che vengono citati in questo libro.

Piccolo appunto: lo stile espositivo usato non mi è piaciuto. Spesso mi sono trovato a interrompere la lettura perché, in assenza di virgolette, non sapevo chi dei due stesse parlando. Solo la mia passione per questo sport (va detto che sono praticante da oltre quarant'anni, perciò alcuni di quegli episodi li conoscevo), e l'interesse per gli aneddoti delle varie epoche, mi ha invogliato a far scorrere le pagine.

Comunque un libro interessante per gli appassionati perché ci parla delle corse ciclistiche, non tanto dal punto di vista del risultato ma con l’intento di far conoscere in che modo ci si arriva e cosa avviene durante una gara.