mercoledì 15 luglio 2020

Stefano Cassini intervista Davide Guaita


Essere titolare di una libreria indipendente a Milano e in un mondo sempre più popolato da grosse catene,  la possiamo definire una vocazione?

Sicuramente, sopratutto in questi ultimi dieci anni di crisi le piccole librerie sono sempre più vulnerabili e soggette a un rischio di chiusura dovuto sia alla mancanza di liquidità che alla diminuzione del volume d'affari e se non avessimo avuto questa vocazione sarebbe stato molto difficile aprire ogni giorno.

Quale ritiene siano i vostri punti forti?

Storicamente il nostro punto forte sono le continue offerte e la scontistica alta praticata al cliente, visto che siamo una delle ultime librerie remainder rimaste.

Lo spazio dedicato ai bambini è motivo di soddisfazione?

Si anzi in questi ultimi anni abbiamo allargato sempre di più la visibilità del reparto bambini con
giochi didattici e ludici.

Com'è cambiato il modo di lavorare con la pandemia?

Sia i clienti che il nostro staff sono molto attenti al distanziamento purtroppo c'è meno affluenza dovuta sia allo smart working che alla paura.

Presentazioni e firmacopie, quali sono i nuovi modi di gestire questi eventi?

Purtroppo ad oggi  non sappiamo ancora come comportarci comunque la nostra intenzione è quella di partire il prima possibile. Un saluto affettuoso Davide.

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