Della Perry ho avuto modo di leggere il primo romanzo “Il
Serpente dell’Essex” e, a malincuore, devo dire che non mi ha molto colpito, per
più ragioni: un buon inizio, rovinato dall’incedere lento, il continuo girare
attorno a una rivelazione chiara e ovvia almeno da metà romanzo, e il finale
che lascia con una leggera delusione.
“La maledizione di Melmoth” ha un ritmo incalzante, un fascino misterioso mutuato dagli storici romanzi gotici come “Il giro di vite” a cui l’autrice si è ispirata.
Le parole rapiscono, come la storia di Melmoth la Testimone. A tratti possiamo avere il timore di trovarla alle nostre spalle, che aspetta il momento opportuno per invitarci a farle compagnia.
Perciò lasciatevi portare nelle fredde e ghiacciate strade
di Praga al fianco di Helen e di un manoscritto inquietante...
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