giovedì 17 dicembre 2020

Canto di Natale – Charles Dickens - Recensione a cura di Eleonora Zaffino







Eccoci davanti a un testo  che è un vero classico della letteratura, oltre che delle letture a tema natalizio. La storia è arcinota: nell’Inghilterra del diciannovesimo secolo, la notte di Natale, il vecchio Scrooge, uomo avaro, non solo di denaro ma anche nei sentimenti, ha un inquietante incontro col fantasma del suo defunto socio Marley. Costui lo mette in guardia dalle conseguenze che, il modo in cui ha scelto di vivere avrà su di lui e gli preannuncia la visita di tre spiriti.
Ognuno di essi lo accompagnerà in un viaggio che lo metterà a confronto col suo passato, presente e futuro. Questa esperienza riporterà in superficie i ricordi che il protagonista aveva sepolto nei recessi della sua memoria, gli farà ricordare di quando era un bambino povero e triste.
Pur salvato dall’amore di sua sorella, vivrà come un’ossessione il bisogno di diventare ricco per riscattarsi da un doloroso passato di miseria e abbandono. Questa scelta gli costerà cara e lo porterà prima a perdere sua moglie e poi a diventare, sempre di più un uomo detestato da tutti. Messo infine davanti a quello che avrebbe potuto essere il suo futuro, se non avesse cambiato il proprio approccio alla vita, capirà i suoi errori e cercherà di porvi rimedio, scoprendo quindi la gioia: un sentimento a lui sconosciuto fino a quel  momento.
Ma poi: chi è Scrooge?
Siamo tutti noi. Ogni volta che non siamo felici di quello che abbiamo e ci concentriamo su ciò che, crediamo, ci manchi. Quando trascuriamo le persone care perché pensiamo di non avere tempo per loro o ci perdiamo in inutili rancori sprecando le nostre preziose energie. In ogni momento in cui ci neghiamo qualcosa convinti di non potercela permettere.
Se riusciremo a comprendere che il nostro bene e quello altrui non possono essere in conflitto perché sono, in realtà, la stessa cosa, staremmo tutti molto meglio. Sarebbe bello riuscire a esserne consapevoli un po’ prima di arrivare all’età del nostro Scrooge. Ora voi potreste dirmi che questi sono concetti noti e risaputi e avreste ragione. Saperlo è facile. È metterlo in pratica il difficile. Però ci possiamo provare.

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