sabato 1 febbraio 2020

L'isola delle anime - Piergiorgio Pulixi - Ed. Rizzoli - Recensione a cura di Adriana Rezzonico









"...Un velo di foschia azzurrognola esalava dall’interno del tempio, e il cane distinse un gorgoglio d’acqua: si trattava di una fonte sorgiva da cui si era sempre tenuto alla larga, anche quando la sete lo aveva angustiato nelle ore più infernali dell’estate."
Quel luogo emanava una vibrazione sinistra. Bastò poco per rinvenire il cadavere ancora caldo e a me bastano queste poche frasi per calarmi nel nuovo romanzo di Piergiorgio Pulixi.
Mi avvicino con estrema cautela, sto per intraprendere un viaggio nelle viscere di un’isola magica e temo di violare qualcosa di intimo: la Sardegna e il fascino che traspare da ogni singola pietra, un tripudio di sensazioni che mi rapisce nell’immediato. Il potere magico si insinua prepotentemente nelle righe, alcune maschere con le corna, dalla foggia bovina, catalizzano la mia curiosità.
Il viaggio che ci propone l’autore è fatto anche di silenzi. Il respiro del vento incessante sulle coste sospinge la sabbia e l’anima di molte persone.
Una trama complessa, pregna di contrasti come le due donne protagoniste Mara Rais e Eva Croce, agli antipodi anche nei tratti somatici.
La scomparsa di una giovane donna, conferisce al thriller la giusta occasione per scoprire una realtà mai sopita e creare la complicità delle due poliziotte.
La caccia al killer diventa un’esperienza sensoriale: si avvertono gli scricchiolii dei rami secchi, lo scrosciare dei torrenti impetuosi in piena Barbagia.
L’odore del sangue si confonde con quello corposo e pungente del Fil u Ferro (noto vino) e a all’anima fiera dei Ladu, decisi a preservare le loro abitudini.

I piccoli granelli di sabbia rovente si miscelano ai brandelli di pelle sottile sotto le unghie. Bisogna far attenzione, usare l’accortezza necessaria per non risvegliare “sas animas malas”, gli spiriti malvagi.
L’autore mantiene in perfetto equilibrio l’elemento esoterico con l’aspetto psicologico delle due protagoniste e ci conduce al cuore pulsante di questa regione vitale, che mi fa scivolare gradino dopo gradino, negli avvenimenti storici.
Un mezzo per potersi addentrare in una storia poco nota,  risvegliare la curiosità e accostarsi all’anima fiera dei suoi abitanti. In questo scrigno ho riposto la mia anima. Ancora una volta Piergiorgio Pulixi conferma il suo potere narrativo e la predisposizione verso l’universo femminile. 

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