giovedì 16 gennaio 2020

Dentro la borsa - Francesca Spanu – Edizioni La Zattera – Recensione a cura di Adriana Rezzonico






Avverto sin dalle prime righe una sottile empatia con l’autrice, alla sua prima esperienza letteraria.
La borsa di una donna è sempre colma di oggetti che svelano peculiarità di chi la indossa. Anche nella trama, Cristina e Lidia, le due protagoniste, avranno una borsa elegante, pregiata, molto vistosa che le unirà. Sarà il filo conduttore di uno spaccato di vita che accomunerà molte donne.
Il vuoto giocherà il ruolo di protagonista in questo intreccio. Lidia, riempie il suo con le parole che riversa nitide, taglienti su un foglio. Descrive il suo dolore lacerante, quello passato, legato al suo retaggio culturale e quello attuale. La mancanza di affetto della famiglia, l’ha costretta a sottrarsi alle gioie di una gioventù spensierata.
Cristina, giovane medico, vive in apnea, all’apparenza felice e appagata con un futuro definito. Le sue certezze vengono però demolite dall’incontro con Livia. Le due vite saranno scandagliate, sezionate e messe a dura prova. Ognuna di loro avrà bisogno dell’altra per ricomporre la propria esistenza, quella vera, non quella di facciata.
Il romanzo è un viaggio dentro i facili giudizi, i luoghi comuni, l’indifferenza. Un mezzo per narrare il mondo femminile che ha bisogno di un supporto ancora più forte in un periodo di significativo regresso.
Le conquiste ottenute in passato, rischiano di essere messe in discussione all’interno di un sistema vetusto e di una società ancora troppo "machista".
Le loro vite prenderanno il largo, ognuna con una rotta ben designata, grazie ai preziosi oggetti che ogni donna conserva “dentro la borsa”.


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